lunedì, febbraio 28

La pasta brioches di L.Montersino, ovvero dichiarazione d'amore a un grande pasticciere italiano.

Ciao Ragassuoli!!
Weekend dolciofilo a casa nostra: venerdì ho preso un nuovo libro di Luca Montersino, Peccati di Gola, e non vedevo l'ora di testarlo.
Finora credo sia il miglior libro di pasticceria che io abbia comprato: dedica diverse pagine di teoria a diverse 'basi' della pasticceria - pan di spagna, pasta brioches, pasta sfoglia, crema pasticcera, ecc - e poi per ogni preparazione base suggerisce diverse applicazioni. Il tutto però trattato in modo professionale, spiegando chimicamente e fisicamente cosa avviene, svelando i vari perchè, e usando sempre un linguaggio capibile a chi prende il libro per avvicinarsi a questo mondo. Davvero, sto imparando tantissimo leggendolo!
Sabato quindi mi sono cimentato nei Krapfen, o bomboloni, con la crema pasticcera. Ne ho fatti una ventina, e a fine serata ne è rimasto tra la mia famiglia e quella della Scimmietta uno solo!
Dopo una partenza simile, ho preso coraggio e mi sono buttato in quelli che per me sono bestie nere: i lievitati!
Mi sono detto, dai, proviamo!! E ho messo in cantiere la

Pasta Brioches di Luca Montersino

gli ingredienti che io ho usato sono stati questi:


1/2 kg di farina manitoba
80 g di latte intero
15 g di lievito di birra
180 g di uova
70 g di zucchero
15 g di miele di acacia
10 g di rhum scuro
2 g di buccia di limone
1 bacca di vaniglia
180 g di burro temperatura ambiente ( deve avere consistenza molle, al limite passatelo un attimo al microonde, o se come me non l'avete vicino a un termosifone)
8 g di sale
un tuorlo e l'equivalente in peso di panna fresca


Preparati i vari piattini e ciotoline con tutta la roba, si parte! Per prima cosa mettete in una tazzina il rhum con il miele, la polpa di vaniglia e la buccia grattuggiata del limone, mescolate bene e lasciate amalgamare i sapori. Se preparate questi aromi mescolandoli così anche una mezz'ora prima di iniziare, ancora meglio! Le briochine esploderanno di sapori! Mettete poi in un recipiente la farina con il lievito di birra: e quì parte la rivoluzione... non sciolto nel latte!! Si, avete capito bene, spezzettato direttamente nell'impasto, senza scladar latte, senza attendere che si 'avvii' la lievitazione o faccia schiumette...Poi lo zucchero, avendo l'accortezza di non versarlo a contatto diretto con il lievito per troppo tempo, perchè può danneggiarlo ( quante cose non sapevo!!!) e il latte a temperatura ambiente, non tiepido. Anzi, se fa molto caldo addirittura un po' più fresco dell'ambiente. Come mai questa cosa se invece si dice sempre il contrario? Questo Luca lo spiega subito; perchè il calore rovine il glutine, e siccome già impastando a lungo la temperatura salirà e lo stresseremo, almeno questa risparmiamogliela. Se invece siete in baita in montagna e fuori nevica di brutto, un po' il latte potete scaldarlo. Comunque tornando a noi, una volta che avete nella ciotola farina zucchero lievito e latte iniziate a mescolare: io ho usato la frusta elettrica con le fruste a gancio per impastare, se avete la planetaria beati voi! Se invece fate a mano i procedimenti saranno gli stessi, solo i tempi si allungheranno di abbastanza.
Aggiungete le uova una alla volta, e solo quando la precedente è stata ben assorbita, poi impastate per circa 8 minuti a velocità media ( non vale se fate a manina: in questo caso invece di 8 minuti saranno circa 15); dopodiché, unite il burro pomata un poco alla volta, facendo assorbire anch'esso per bene prima di aggiungerene altro. Mettete poi gli aromi prima preparati e terminate con il sale, finendo di impastare per altri 5 minuti circa. Vedrete che impasto favoloso!
E' molto molle al momento, quindi dategli una forma e mettetelo a livitare fino al raddoppio, poi rompete la lievitazione, avvolgetelo nella pellicola trasparente e via per un tre orette in frigo.
Passato questo tempo, formate con l'impasto delle palline ( la tecnica si chiama Pirlatura!Che figo!!) e mettetele su una teglia coperta di carta da forno a lievitare.In questo momento potete anche aggiungere qualche ingrediente, per esempio io le ho impastate velocemente con delle goccie di cioccolato. Poi la lievitazione: io le ho coperte con un canovaccio umido e si sono attaccate poco, Luca dice di usare il domopack e si sono attaccate lo stesso ( almeno i Krapfen ), al limite un pò di farina sopra e provate, l'importante è lasciarle lievitare in ambiente umido e caldo (30° circa).
Quando raddoppiano, mescolate il tuorlo con la panna ( se il tuorlo dovesse pesare 30 g usatene altrettanti di panna) e spennellatele per bene poi infornatele a 180 C, fino a doratura.
Io le ho tenute 18 minuti, e sono uscite dal forno perfette!!



Non posso raccontarvi a parole quanto soffici fossero, ma nemmeno quelle comprate si avvicinano! Era come mangiare nuvole con dentro goccie di cioccolato!! Poi mi sono dimenticato di coprirle, e sono state tutto il giorno fino stamane fuori..credevo di trovarmi davanti il solito blocco di porfido e invece.. si, erano meno morbide, ok, ma praticamente come i pan ciock del mulino bianco. Davvero, io farei una statua a quest'uomo, è riuscito a farmi venire due lievitati in due giorni.. Ora la prossima sfida saranno i Kranz!
A presto ragassuoli, vi lascio con le foto!

Ciaoo!
Moreno




Ecco le Brioches...ma ditemi, non sono un'amore!?!?

Usare poi il tuorlo non da solo come ho sempre fatto ma miscelato alla panna ha dato un colore bellissimo, in foto non rende ma sembrano comperate!!

venerdì, febbraio 25

Cinque anni assieme

Il 22 febbraio è una data importante per Moreno e me, perché proprio il 22/2 del 2006 ci siamo messi assieme. Facendo un paio di calcoli, quindi...ebbene sì, quest'anno abbiamo festeggiato cinque anni! Un bel traguardo, considerando che nessuno dei due era stato assieme a qualcuno per così tanto tempo, impegnandosi sul serio e con la consapevolezza che questi passati sono solo i primi di molti anni assieme.
(5 anni...meno male che non sono allergico al pelo di scimmia! n.d.M :P )
Devo dirvi la verità, però: sia io che Moreno non ci siamo minimamente accorti del passare di questi anni. Voglio dire... ne è passata di acqua sotto ai ponti, entrambi siamo cresciuti assieme come coppia ma anche singolarmente, ci siamo visti ogni giorno a parte rare volte da (ormai) più di cinque anni, ma non ci sembra chissà quanto tempo. Non so per voi, ma quando cinque anni non sembrano molti se passati costantemente accanto una persona allora per me significa che con lui/lei si sta davvero bene.
Ed è così: con lui ho conosciuto la felicità e non mi sento poco modesta se dico che anche io ho fatto conoscere la felicità a lui. E' per questo che...entrambi siamo "fortunati".



Tra parentesi, io preferisco la versione originale (che potete vedere e ascoltare qui), però è un video che non potevo incorporare al post quindi ho deciso di lasciar perdere.

Il giorno effettivo abbiamo festeggiato con delle pastine che ha portato Moreno, ma appena mi sento meglio (sono perseguitata dall'influenza) usciamo a cena! Non vediamo l'ora di festeggiare decentemente questo nuovo traguardo :)
Il giorno 22 ci sono stati anche i regalini, anche se il dono più bello è l'essere così innamorati ( sul serio, è così! ).
Il regalo di Moreno sono stati due biglietti per il musical Grease, che ci sarà più avanti a Trieste. (Per fortuna che i biglietti sono nominali, così le tocca per forza portarmi con lei, anche se non sempre so utilizzare le 'buone maniere', specie in posti affollati come cinema e teatri.. n.d.M.)
Il regalo che ho fatto con le mie mani per Moreno invece è un morbido peluche. Vi posto la foto del topino, peccato che in immagine non si senta quanto è soffice...per fortuna Moreno lo adora!!



Un saluto a tutti!
Giulia & Moreno


martedì, febbraio 22

San Valentino di cioccolata

Ben ritrovati carissimi! Come immaginate, anche noi, in quanto coppietta, ci inchiniamo davanti all'imperativo del 14 febbraio e festeggiamo la festa dell'Amore assieme e scambiandoci dei regali, possibilmente fatti con le nostre mani, seguendo l'usanza giapponese. Per chi non lo sapesse, in Giappone San Valentino si festeggia così: la ragazza dona del cioccolato al ragazzo che ama, che, il 14 del mese successivo ("white day"), ricambia con un regalino. Se volete saperne un po' di più, leggete pure qui.
Solitamente seguiamo questa usanza, e infatti ho sempre cercato di fare dolci al cioccolato o cioccolatini per Moreno in questo giorno ma quest'anno è andata diversamente: ci siamo scambiati di ruolo! ^^ Non venitemi a dire poi che non rispettiamo la parità dei sessi!
Ebbene sì, quest'anno è stato Moreno a preparare dei bellissimi e buonissimi cioccolatini per me e io...beh, dovrò ricambiare il 14 marzo! Devo dire che non mi lamento affatto, anche perché i miei cioccolatini si squagliano subito (non so temperare la cioccolata) quindi sono abbastanza un disastro ;) però Moreno mi ha promesso una lezione di pasticceria quindi per il prossimo anno andrò sicuramente meglio.
Ecco le foto dei cioccolatini:



sono decorati in superficie con l'oro!



...e l'interno è di cioccolato bianco colorato di rosso...non sono un amore??



Ecco spiegato come farli! Sono davvero semplici!



Per prima cosa procuratevi degli stampi per cioccolatini.. Moreno usa uno stampo rigido con diverse forme riunite a righe.. Non è molto pratico se volete fare tanti cioccolatini uguali, però se ne fate pochi alla volta e volete variarne le forme senza avere mille stampi diversi, beh, è comodo.

Cioccolatini ripieni al cioccolato bianco e cointreau;

Ingredienti:
150 gr circa di cioccolato fondente;
50 gr cioccolato bianco;
colorante alimentare rosso;
15 gr burro;
5 gr panna;
3 gr cointreau;

Per prima cosa bisogna temperare il cioccolato. Una spiegazione veloce e comprensibile la trovate quì. Trovo questo sito una gran bella risorsa, ve lo consiglio..
Io ho dovuto fare ad occhio, avendo da poco tragicamente perso il mio bellissimo termometro, sigh, però ciò che conta è il risultato!
Allora, temperato il cioccolato rivestiamo lo stampo, battiamolo e capovolgiamolo per svuotare le varie formine, (Fatelo su una superficie che vi permetta di recuperare il cioccolato che colerà fuori) poi via a raffreddare. In questi giorni non faticherete certo a trovare un posto per farlo! Mentre solidifica, scaldiamo a bagnomaria il cioccolato bianco, occhio a non scaldarlo troppo mi raccomando! Mentre si scioglie lentamente, in un pentolino versiamo il cointreau e il colorante, io uso quello in polvere e mi trovo meglio a scioglierlo negli alcolici, poi la panna e portiamo a bollore. Mescoliamo via dal fuoco il burro, poi quando il burro è amalgamato lo uniamo al cioccolato bianco mescolando bene e lo lasciamo intiepidire. Aspettato un pò riempiamo i cioccolatini nello stampo con la ganache; io ho usato una siringa per comodità, ma se non l'avete anche un cucchiaino andrà benissimo.. state solo attenti a non riempirli troppo! 3/4 sarà sufficiente! Rimettiamo a raffreddare, in modo che la ganache si rapprenda, e riorniamo a temprare il cioccolato fondente avanzato. Quando la ganache sarà indurita ( se da voi non è freddo come da noi consiglio 15 minuti in frigo ) versiamo il cioccolato e con una spatola in acciaio togliamo quello in eccesso. Mettiamoli a raffreddare ancora 15 o 20 minuti, poi capovolgete lo stampo su un tavolo, battetelo leggermente sul retro (io una volta appoggiato lo sollevo di pochi cm e poi lo lascio cadere nuovamente sul tavolo), sollevatelo e, se avrete temperato bene il cioccolato, eccoli lì belli lucenti ad aspettarvi! ^^ Buon appetito!

lunedì, febbraio 14

Unagi Kabayaki, ovvero Grande rispetto per l'anguilla.

Mi chiedo se esista in natura una forza vitale pari a quella dell'Anguilla. Sul serio, ho grande rispetto, quasi una sorta di timore reverenziale per questo animale. E' uno dei pochi pesci, per esempio, che può respirare fuori dall'acqua: riesce a respirare dalla pelle, come accade per alcuni anfibi.
Non parliamo poi di cosa si trova davanti il cuoco novello quando si tratta di uccidere l'animale, pulirlo e sfilettarlo. Devo ammettere che è una dura prova, io mi sono trovato impreparato a ripetermi come un mantra: Ma è uno scherzo? No, sul serio, è un fot#######mo scherzo?!
Se non siete deboli di stomaco, o vi serve una breve lezione visiva sul come affrontare la sfida date un occhiata a questo video.
Altra precauzione, informazione VITALE che per fortuna ho trovato in tempo e che il mio pescivendolo coop si era dimenticato di darmi (no, mi sa che la Coop non sono io..) è che la carne dell'anguilla deperisce in fretta, e andrebbe uccisa e pulita giusto prima di cuocerla. Lì ho capito perchè mio zio, che le pescava, le teneva pronte in una mastellona d'acqua. Un pò per far loro perdere il sapore di fango tipico di questo tipo di pesci di fiume, un pò per averle pronte e fresche all'occorrenza.
Uno dei modi secondo mio avviso più DELIZIOSI di prepararle è arrostite con la salsa Kabayaki e accompagnate da del fragrante riso in bianco.

Così ( uso foto non nostra perchè, presi dalla fame ci siamo completamente dimenticati della fotina per il blog) si presenta il tutto...abbastanza invitante, non trovate? Ora, pensate di addentarlo...sentireste la pelle resa croccante dalle braci, il grasso sottostante ridotto con il calore che ha mantenuto morbide e gustose le carni, e la salsa che ha 'laccato' il tutto... ^^ Io acquolino solo a ricordarlo, altroché campanello!
Per preparare questo ben di Dio?

Ingredienti

Primo bivio, vi serve l'anguilla. Potete procurarvela in due modi: il primo è recarvi in un negozio di specialità asiatiche e prenderne i filetti congelati pronti all'uso, mossa che consiglio. Il secondo, se siete coraggiosi o non avete negozi di cibi asiatici nelle vicinanze, è portarvi a casa il bel pesciolino ancora guizzante.Comunque, serve un'anguilla, una di tre etti serve due persone.

-riso bianco ( spiego come prepararlo qui)

-salsa Kabayaki. Se andate all'alimentari asiatico, chiedetela. Io ho usato quella già pronta, comperata qui. Le spese di spedizione sono basse, la qualità è davvero buona, mi trovo bene con questo negozio on-line. Se invece volete o dovete farla da voi, vi serviranno

-120 ml salsa di soya;
-120 ml mirin ( è una sorta di saké dolce da cucina )
-45 gr zucchero.
Se non trovate il mirin, potete sostituirlo con del saké aumentando la dose di zucchero di un pò, se non trovate nemmeno il saké..beh, alcuni usano lo Sherry, ma non garantisco sul sapore!


Ok, quando avete tutti gli ingredienti per prima cosa preparate la salsa: mescolate tutti gli ingredienti in un pentolino, e a fuoco basso mescolate finchè tutto lo zucchero sarà dissolto. Poi lasciate raffreddare, imbottigliate e tenetelo pronto in frigo per quando serve.
Se avete il pesce surgelato, mettetelo in frigorifero a scongelare lentamente almeno 5 o 6 ore prima. Se avete l'anguilla fresca, un'ora prima di cuocerla pulitela e ricavatene filetti. Se non l'avete mai fatto, vi porterà via più tempo e qualche urlo. Nel video sopra si vede lo chef giapponese usare un chiodo, questi ha duplice funzione: uccide sul colpo l'animale, e lo tiene fermo mentre lo si lavora. Se come me ovviamente vi manca, forse trovarete più comodo dopo averlo ucciso farlo a trance di circa 10/15 cm e lavorarne una alla volta.

Iniziate ad accendere le braci, e tornate dai vostri filetti. Una volta che li avrete davanti, se sono lunghi divideteli a trance di una spanna max, usando degli spiedini fermateli così :
questo accorgimento farà si che non si arriccino durante la cottura e che sia più comodo maneggiarli. Mentre le braci finiscono di prepararsi fate il riso bianco.
Ora, con la vostra salsa Kabayaki magari messa in un piatto fondo e i vostri filetti spostatevi alla zona griglia.
Bagnate per bene i filetti nella salsa, e poneteli con la pelle verso il basso sulle braci. La pelle deve diventare croccantina, occhio a non stracuocere la carne però. Ogni tanto tirateli via dalle braci per bagnarli nuovamente nella salsa, in modo che divengano ben laccati.
Quando sono pronti, mettete in ciotole individuali il riso bianco, sopra il riso i filetti caldi tolti gli spiedini, e in ultimo versate appena un cucchiaio di salsa sopra a condire il riso.
Fenomenale!

Un abbraccione a tutti! Moreno

giovedì, febbraio 10

Meme sui libri & ottima ricetta per un Hamburger da fast food homemade

Abbiamo ricevuto l'invito a questo meme "libroso" dalla Mammadeglialieni e lo completiamo con piacere!
In rosa troverete le risposte di Giulia, in azzurro quelle di Moreno.
Pronti...via!

Quanti libri hai letto nel 2010?

Cavolo, non lo so...una quarantina forse.
Credo una media di uno ogni dieci giorni, quindi saran stati su per giù una quarantina anch'io..

Quanti erano romanzi e quanti no?
Molti dei libri letti erano saggi o manuali per l'università. Diciamo che la metà quasi erano romanzi (forse).
Credo che il 70 % fossero romanzi..anzi, ne sono sicuro! ^^ Mi piace leggere per imparare, si, però mi piace ancora di più leggere per viaggiare con la fantasia!

Il miglior libro letto?
Difficile questa...forse It di Stephen King.
Quest'anno? Tra i saggi direi Florario, di Alfredo Cattabiani, mentre tra i romanzi mi è piaciuto da morire La ballata di Trenchmouth di Glenn Taylor.
Il libro più brutto?
Per ora non me ne viene in mente nessuno...
Penso Wings, di Aprylinne Pike.Non è malaccio, ma non riesce a competere con gli altri che ho letto!
Il libro più vecchio?
Se si parla di più vecchio secondo la data di pubblicazione, beh, allora forse I sette contro Tebe di Eschilo (contano le tragedie vero? Se non valgono, allora dico Le confessioni di S. Agostino).
Due signore per bene, scritto da Jane Bowels nel 43
Il libro più recente?
Se è sempre per data di pubblicazione allora forse è La morte di Danny Munro di Nick Cave, pubblicato per la prima volta nel 2009 (però non ne sono affatto sicura).
Dura questa, calcolando che il 50% dei libri che ho letto nel 2010 sono usciti nel 2010!
Beh, credo sia l'ultimo di Stephen King, Notte buia e senza Stelle, oppure potrebbe essere l'ultimo di Ian Samson, Due uomini e un furgone (adorabile! )
Qual è il libro con il titolo più lungo?
Forse Storia meravigliosa di Peter Schlemihl di Chamisso.
Le porte dell'inferno si sono aperte:attenti al gradino, di John Connolly
Quello con il titolo più corto?
Naturalmente It e, come secondo posto, Cujo (entrambi di Stephen King).
Anthill, di E.O.Willson
Quanti libri hai riletto?
Moltissimi, anche se non saprei dire un numero. Amo rileggere i libri, non riesco a capire le persone che, dopo aver letto e amato un libro, non provano la tentazione di immergersi nuovamente nel mondo che li aveva stregati.
Sono uno di quelli che la Scimmietta non riesce a capire...Scherzi a parte, quest'anno ho riletto un paio di volte Florario e il generale i miei testi di 'studio': non riesco mai con una sola lettura a ricordare almeno un pò di cose, con i libri di nozioni... Però se non rileggo i libri non è perchè non mi piaccia, ma solo perchè sono così curioso da cercare sempre nuove letture! Tra i romanzi invece quest'anno ho riletto solamente L'ombra dello scorpione e Tommyknockers, entrambi del Re.
E quale vorresti rileggere?
Forse rileggerei volentieri I fiori del male di Baudelaire, perché quando avevo letto per la prima volta quelle poesie mi erano piaciute moltissimo e vorrei quindi vedere se ancora adesso le amerei.
Rileggerò volentieri Leviathan di Westerfeld in attesa del secondo libro, poi La porta oscura:il viaggiatore di David Lozano, e non vedo l'ora di rileggere Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson.
I libri più letti dello stesso autore quest’anno?
Beh sicuramente ho letto molti libri di King quest'anno, ma non chiedetemi i titoli...la mia memoria fa troppo spesso cilecca.
Sicuramente King. A parte lui, ho sempre cercato di variare, specialmente leggendo i romanzi d'esordio o le novità del 2010.
Quanti libri scritti da autori italiani?
Non molti, devo ammettere. Forse, ad esagerare, una decina.
Che ricordi cinque: Wu Ming 2 -conosco solo lo pseudonimo, non il nome vero -, Alfredo Cattabiani, Igor Salomone, Davide Stanic e G.L. D'andrea.
E quanti di questi libri sono stati presi in biblioteca?
Alcuni, ma non molti. Anche se amo molto le biblioteche comunque preferisco che il libro sia una cosa mia (oppure di Moreno, il che è la stessa cosa ^^).
Credo circa otto.. Come la Scimmietta, adoro averli lì a circondarmi, pronti per poter rileggere un bel passo una citazione o magari tutto il libro quando mi comoda :)
Dei libri letti quanti erano nel formato e-book?
Forse quattro, ma non mi è piaciuta come esperienza: leggere tanto al computer mi affatica troppo gli occhi e comunque mi piace avere tra le mani il libro, toccare la carta, sentire il suo peso.
Ho tentato con uno di King introvabile altrimenti ( in teoria sarebbe un racconto che ha scritto anni fa come regalo di natale ad una schiera di suoi amici in copie limitate e autoprodotte), ma non ci riesco, non riesco a entrare nello stato di rilassamento da 'libro' ...forse sarò un po' giurassico dentro...



Bello questo meme! Specie per due come noi, che trovano il leggere fondamentale quanto il respiro. Anzi, il buon leggere specificherei...
Ora prima di lasciarvi vi dò qualche consiglio per un

Ottimo Hamburger Homemade stile Fastfood!

Innanzi tutto mi scuso per la mancanza di foto, ma è letteralmente EVAPORATO in pochi morsi!
^^ Devo dire che non mi aspettavo un successo così..
Come ingredienti per due vi servono

2 Panini da hamburger, noi usiamo quelli con sopra il sesamo;
3 cetriolini sott'aceto;
Mayonese
Salsa barbecue
Senape di Dijone
Pancetta affettata ( bastano 50 gr, fateveli tagliare al banco salumeria ma non trasparenti, sennò si rompono tutte le fette!)
qualche foglia di lattuga Iceberg
Hamburger ( Possono andare bene anche quelli già pronti, però prima di prenderli confezionati guardate al banco macelleria se ne han di più freschi)
Sottilette Tigre ( sono più saporite delle altre, e ci stan meglio!)


Allora, come prima cosa facciamo la salsa: prima la fate, più riposa più il gusto si stabilizza:

Le dosi sono queste: 4 cucchiai abbondanti di Mayonese, due rasi di salsa barbecue, e mezzu cuchiaino di senape di digione. Poi tritate al coltello grossolanamente i cetriolini e versateli dentro, mescolate il tutto e lasciate riposare.
Scaldiamo la piastra, nel frattempo prepariamoci vicino quello che ci serve: qualche foglia di lattuga, due sottilette ( una per panino) già scartate, il pane tagliato a metà e le fette di pancetta ( due per panino bastano) e salsa in modo da non dover correre su e giù : arrivati davanti alla piastra già calda ci mancano circa dieci minuti per essere a tavola a mangiare!
Ungiamo un po', saliamo e pepiamo i lati degli hamburger, e mettiamoli sulla piastra assieme alle metà inferiori dei panini. Quando i panini sono pronti con un bello strato croccante, togliamoli e mettiamo la pancetta, che a diventar croccante ci metterà davvero poco: approfittiamo di quel po' di tempo per mettere la salsa sulla metà inferiore dei panini. Pronta la pancetta ormai sarà da girare gli hamburger, poi mettiamo le fettine di pancetta croccanti sulla salsa e subito sopra la fetta di sottiletta, che inizierà con il calore a fondersi un pò. Mentre gli Hamburger finiscono la cottura (ricordate di non stracuocerli sennò diventano secchi) grigliamo anche le parti superiori dei panini, appoggiandoli semplicemente con la mollica a contatto con la piastra ma senza schiacciarli per evitare di far loro perdere la loro morbidezza. Pronti gli hamburger mettiamoli sopra le sottilette, altra cucchiaiata di salsa, foglie d insalata, e chiudiamo il paninazzo.

Servire caldo, magari accompagnato da una buona birra e patatine fritte.

bon appétit!



Il compleanno della mamma + riflessioni su Umut-Talha


L'8 febbraio è stato il compleanno della mia mamma! Una data "importante" perché ha compiuto 50 anni ^^ spesso a quell'età si pensa solo alle cose negative, tipo: ho raggiunto già la metà della mia vita, sto diventando vecchia e altre stupidaggini del genere, ma cinquanta non è altro che un numero, e l'importante è sentirsi "giovani dentro" (è una frase fatta, ma è anche vera) e mia madre di sicuro lo è.
Abbiamo celebrato l'anniversario della sua nascita con una cena a base di kebab e cuscus take-away (il regalo più grande per lei? Non cucinare!) e abbiamo finito in bellezza con la torta al limoncello preparata da Moreno, che potete ammirare qui sotto:
Dettaglio del fiore di zucchero fatto da Moreno...

...e la torta in tutta la sua bellezza e bontà.
Il dolce è stato apprezzato soprattutto dalla festeggiata, risaputa amante del limoncello, che è stata colpita dalla bella rosa, pensate che non l'ha voluta mangiare, anzi l'ha conservata per guardarsela ogni tanto ^^ che dolce!

E ora passiamo a un altro argomento, sicuramente meno allegro del precedente. Quando ho letto la notizia, che potete trovare a questo link, sono rimasta davvero scioccata.
Si chiama Umut-Talha, che significa "speranza" in turco,ed è un bambino-medicina.
Per chi non lo sapesse, un bambino-medicina è un bambino fatto nascere principalmente per curare qualcun altro, ed è una pratica che ha visto il suo primo caso europeo nel 2005 (Spagna e Belgio), mentre negli U.S.A. risale al 2000.
Le implicazioni etiche di questa pratica sono molte, e i forti dissensi provengono per lo più, come è immaginabile, dalla Chiesa: è inconcepibile che un essere umano sia stato creato in vitro e dato alla luce non per amore ma come "fornitore" di sangue e midollo.
Umut-Talha è stato fatto nascere, così dicono, per curare la malattia dei fratellini, chiamata talassemia beta, o anemia mediterranea che, in breve, è una malattia degenerativa ereditaria che causa un difetto nella sintesi dell'emoglobina (questo non è chiaramente un trattato di medicina quindi se volete approfondire l'argomento potete farlo qui).
Molti degli articoli su internet possono essere considerati abbastanza di parte (dalla parte della Chiesa), e non offrono altre versioni della storia. Devo ammettere che anche io sono rimasta scioccata quando ho letto la notizia (il solo pensiero di aver fatto nascere un bambino che per la sua vita fungerà da mera farmacia ambulante per i fratelli mi fa rabbrividire) e sono stata subito contro, ma poi ho letto che i genitori volevano comunque un altro figlio, a prescindere; a questo punto, ho pensato, hanno fatto bene a voler provare la fecondazione in vitro: non solo è nato un bambino sano (in poche parole, è stato "creato" il bimbo attraverso procreazione medicalmente assistita e geneticamente selezionata), ma questo bambino saprà di essere stato utile, solo attraverso la sua esistenza, a creare una vita decente per i suoi fratellini malati. Infatti, nel caso della talassemia beta l'unica terapia risolutiva è il trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da cordone ombelicale, provenienti da donatori istocompatibili (frequentemente, i fratelli del paziente). (fonte: qui)
Messa in questa prospettiva, la nascita di Umut-Talha non mi sembra così terribilmente anti-etica, anzi mi sembra un atto d'amore non solo da parte dei genitori (che hanno voluto donare una vita sana ad almeno uno dei loro figli) ma anche da parte del bambino che, una volta cresciuto e una volta che avrà capito che può fare materialmente qualcosa per aiutare i propri congiunti, sentirà di poter essere davvero utile alla loro felicità, cosa che renderà felice anche lui, suppongo.
Certo, si può comunque obbiettare che la sua non è una vera propria scelta, ma sinceramente io la voglio vedere così: dopo aver letto tanti articoli che sputano sui genitori e sugli scienziati, io voglio davvero pensare che la vita di Umut-Talha non solo è stata un dono d'amore ma sarà un dare amore continuo.
E voi che ne pensate? E' sicuramente un argomento spinoso :)
Giulia
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