giovedì, febbraio 10

Il compleanno della mamma + riflessioni su Umut-Talha


L'8 febbraio è stato il compleanno della mia mamma! Una data "importante" perché ha compiuto 50 anni ^^ spesso a quell'età si pensa solo alle cose negative, tipo: ho raggiunto già la metà della mia vita, sto diventando vecchia e altre stupidaggini del genere, ma cinquanta non è altro che un numero, e l'importante è sentirsi "giovani dentro" (è una frase fatta, ma è anche vera) e mia madre di sicuro lo è.
Abbiamo celebrato l'anniversario della sua nascita con una cena a base di kebab e cuscus take-away (il regalo più grande per lei? Non cucinare!) e abbiamo finito in bellezza con la torta al limoncello preparata da Moreno, che potete ammirare qui sotto:
Dettaglio del fiore di zucchero fatto da Moreno...

...e la torta in tutta la sua bellezza e bontà.
Il dolce è stato apprezzato soprattutto dalla festeggiata, risaputa amante del limoncello, che è stata colpita dalla bella rosa, pensate che non l'ha voluta mangiare, anzi l'ha conservata per guardarsela ogni tanto ^^ che dolce!

E ora passiamo a un altro argomento, sicuramente meno allegro del precedente. Quando ho letto la notizia, che potete trovare a questo link, sono rimasta davvero scioccata.
Si chiama Umut-Talha, che significa "speranza" in turco,ed è un bambino-medicina.
Per chi non lo sapesse, un bambino-medicina è un bambino fatto nascere principalmente per curare qualcun altro, ed è una pratica che ha visto il suo primo caso europeo nel 2005 (Spagna e Belgio), mentre negli U.S.A. risale al 2000.
Le implicazioni etiche di questa pratica sono molte, e i forti dissensi provengono per lo più, come è immaginabile, dalla Chiesa: è inconcepibile che un essere umano sia stato creato in vitro e dato alla luce non per amore ma come "fornitore" di sangue e midollo.
Umut-Talha è stato fatto nascere, così dicono, per curare la malattia dei fratellini, chiamata talassemia beta, o anemia mediterranea che, in breve, è una malattia degenerativa ereditaria che causa un difetto nella sintesi dell'emoglobina (questo non è chiaramente un trattato di medicina quindi se volete approfondire l'argomento potete farlo qui).
Molti degli articoli su internet possono essere considerati abbastanza di parte (dalla parte della Chiesa), e non offrono altre versioni della storia. Devo ammettere che anche io sono rimasta scioccata quando ho letto la notizia (il solo pensiero di aver fatto nascere un bambino che per la sua vita fungerà da mera farmacia ambulante per i fratelli mi fa rabbrividire) e sono stata subito contro, ma poi ho letto che i genitori volevano comunque un altro figlio, a prescindere; a questo punto, ho pensato, hanno fatto bene a voler provare la fecondazione in vitro: non solo è nato un bambino sano (in poche parole, è stato "creato" il bimbo attraverso procreazione medicalmente assistita e geneticamente selezionata), ma questo bambino saprà di essere stato utile, solo attraverso la sua esistenza, a creare una vita decente per i suoi fratellini malati. Infatti, nel caso della talassemia beta l'unica terapia risolutiva è il trapianto di midollo osseo o di cellule staminali da cordone ombelicale, provenienti da donatori istocompatibili (frequentemente, i fratelli del paziente). (fonte: qui)
Messa in questa prospettiva, la nascita di Umut-Talha non mi sembra così terribilmente anti-etica, anzi mi sembra un atto d'amore non solo da parte dei genitori (che hanno voluto donare una vita sana ad almeno uno dei loro figli) ma anche da parte del bambino che, una volta cresciuto e una volta che avrà capito che può fare materialmente qualcosa per aiutare i propri congiunti, sentirà di poter essere davvero utile alla loro felicità, cosa che renderà felice anche lui, suppongo.
Certo, si può comunque obbiettare che la sua non è una vera propria scelta, ma sinceramente io la voglio vedere così: dopo aver letto tanti articoli che sputano sui genitori e sugli scienziati, io voglio davvero pensare che la vita di Umut-Talha non solo è stata un dono d'amore ma sarà un dare amore continuo.
E voi che ne pensate? E' sicuramente un argomento spinoso :)
Giulia

2 commenti:

mammadeglialieni ha detto...

si, è un argomento spinoso, ma io lo trovo comunque sia un atto d'amore che un atto di coraggio, ci sarebbe da scrivere un sacco al riguardo, ma io la penso così, un grande dono in tutti i sensi. non mi sento di condannare i genitori, no davvero, li ammiro moltissimo, una grande scelta coraggiosa e d'amore.

ma intanto auguri alla tua mamma!!!!!
eh, già, l'importante è essere "giovani dentro", e anche io che quest'anno vado per i 49 mi sento una ragazzinas!!!!

Jul e Mo ha detto...

Mammadeglialieni: Mi fa piacere che tu sia d'accordo con me :) grazie per gli auguri alla mamma :) ma allora hai un anno in meno di lei! Non lo sapevo...
Un abbraccio!

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