giovedì, agosto 23

Finta Torta Paradiso

Ciao a tutti!
Finalmente con i muratori per casa si inizia ad intravedere una fine dei lavori, ma appunto con i muratori per casa tutto è diventato più frenetico, essendo io a seguire tutto devo correre su e giù, portar loro il materiale che serve, andare a prendere decisioni su come risolvere gli inevitabili problemi che si divertono a spuntare come funghi ecc.
Questo però non riesce a togliermi la voglia di sperimentare e trovare nuovi modi di fare ciò che mi piaceva ed ora non posso più.
Un momento che ha risentito della mia nuova dieta è stata la colazione. Certo, biscotti senza lievito e senza burro si trovano, ma spesso sono duri come sassi e dal sapore non proprio eccelso. Quindi volevo una torta bella spugnosa e ricca per accompagnare il mio tè mattutino...E quale torta migliore della Torta Paradiso?
Certo, è anche una tra le torte per cui il burro è l'ingrediente principale e fondamentale ma...mica ci lasceremo condizionare da questo vero? ^^
Quindi ecco come ho fatto la mia


Finta Torta Paradiso

ingredienti

150 g olio di semi di girasole spremitura a freddo
150 g latte di riso
200 + 50 g di zucchero semolato
6 uova medie
120 g fecola
130 g farina 00
vaniglia (qualche goccia di estratto, se di qualità, sennò una bacca)
zucchero a velo per guarnire
marmellata



Preriscaldare il forno a 170°.
Montare i tuorli d'uovo con lo zucchero (i 200 g) fino ad ottenere un composto spumoso, poi sempre mescolando aggiungere poco alla volta l'olio e il latte di riso emulsionati assieme, versandone ancora solo quando il precedente è stato tutto incorporato.
Setacciare assieme la fecola e la farina, e unirli al composto.
Unire agli albumi i 50 g rimanenti di zucchero, far schiumare tenendo su fiamma bassissima fino al raggiungimento di circa 40° poi togliere dal fuoco e montare a neve ferma, quindi unire i due composti con una spatola, mescolando dal basso verso l'alto.
Versare in una tortiera da 26-28 cm precedentemente oliata e infarinata, e infornare cuocendo per 40' circa, controllare con lo stecchino.
Lasciar raffreddare, tagliare il dolce a metà ricavandone due dischi e farcire.
Io ho utilizzato marmellata, avendo fatto proprio il giorno prima una squisita marmellata di prugne, gustosa e leggermente asprigna, ma ci starebbe bene anche una crema pasticciera fatta con latte di riso e lime.. vedete voi!



Ciao Ragazzuoli!


ecco qui la torta intera...o quasi: non ho fatto in tempo a prendere la macchina fotografica che era già sparita per un quarto!


Ed ecco la mia fettina in tutta la sua spugnosa dolcezza. Morbida e leggera, solo a riguardarla in foto mi manca!

lunedì, agosto 20

Fisime, parte due

Forse vi ricordate il post di Moreno in cui spiattellava tutte le sue piccole fissazioni...beh è venuto il momento di farvi sapere anche le mie! In realtà non sono solo delle fisime e delle fissazioni ma anche delle cose particolari, delle stranezze che appartengono solo a me. 
Devo dire che all'inizio non sapevo cosa scrivere. "Non ho fisime io!", ho risposto a Moreno quando mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere che scrivessi un post simile al suo. Al che lui mi ha guardato di storto come per esclamare, ma dici sul serio o stai facendo dell'ironia?! Dicevo sul serio. Per molto tempo ci ho pensato e sono arrivata alla conclusione che non ho fisime. Poi però, dopo aver passato altro tempo a non pensarci, ho capito che ce le ho, eccome! E' solo che per me non erano fisime ma cose assolutamente normali.
Senza ulteriori indugi, quindi, ecco la mia top ten (che potrebbe anche essere una top twenty, ma voglio risparmiarvelo) di cose strane e fissazioni:

10. Mi dà assolutamente fastidio che i testi che si scrivono al computer non siano giustificati, cioè che non siano "dritti" a destra e a sinistra. A Moreno questo non importa e mi sono trovata spesso e volentieri a rivedere i suoi post selezionando tutto e cliccando il tasto "giustifica" come un'invasata.

9. Correlato al numero dieci, mi dà fastidio quando la gente sbaglia congiuntivi o sbaglia la pronuncia di una parola, sia in Italiano che nelle altre lingue che conosco. Non ci posso fare nulla, sono una incorreggibile perfettina/maestrina, e mi capita spesso di correggere le altre persone nel bel mezzo di un discorso. Solo ora sto cercando di trattenermi, dal momento che la precisazione non è (quasi mai) ben accetta.

8. Quando lavo i piatti non mi piace avere il lavello riempito d'acqua. Ho un metodo preciso per lavare i piatti, ovvero bagno la spugna, ci metto sopra il detersivo, strofino i piatti con la stessa e, quando ho finito di strofinare tutto con la spugnetta, risciacquo tutto in una volta. Per cui, quando qualcun altro mette mano a questo schema ben definito, mi arrabbio da morire. Per esempio, mio padre di solito mette tutto a mollo e poi lava. Quando lo fa e devo lavare io i piatti mi rifiuto perché davvero mi fa senso tutta quell'acqua unta e schifosa.

7. Sempre parlando di piatti, io voglio che siano ben ordinati nello scolapiatti. Prima i piattini da dessert, poi i piatti fondi, infine quelli lisci e quelli da pizza (un po' più grandi del normale). Non riesco proprio a capire chi, come mia madre, li lascia tutti sparpagliati.

6. Quando dormo devo avere sempre qualcosa che mi copre. Per assurdo, anche se fa caldo da strapparsi la pelle di dosso, non riesco a dormire senza una piccola coperta o un lenzuolo.

5. Restando in tema letto, il mio rituale prima di andare a dormire è: accendo la luce "grande" per entrare in camera; accendo la lucetta del comodino; spengo il lampadario; mi corico; spengo la lampada del comodino. 

4. Non riesco a dormire con braccia o gambe che pendono dal letto. Forse è una fissazione che mi è restata da quando ero piccola e avevo paura che sotto il mio letto ci fosse un mostro (come quello di Nightmare Before Christmas).

3. Quando sono a casa mia vado in bagno con la porta spalancata e mi cambio con la porta aperta tranquillamente.

2. Posso passare dei mesi con vestiti accatastati sulla sedia come se vivessi in un campo nomadi, ma ogni tanto mi prende il tic e metto tutto a posto, faccio l'aspirapolvere e guai a lasciare qualcosa in disordine.

1. Non presto praticamente nulla al di fuori della mia famiglia (che include naturalmente anche Moreno), dato che sono molto gelosa dei miei possedimenti. E quando occasionalmente presto qualcosa tutto deve ritornare a me nello stato in cui era prima. Niente orecchie ai libri o minime pieghe, niente copertine maltrattate dei fumetti, assolutamente niente righe sui CD/DVD, altrimenti divento una bestia.

lunedì, agosto 13

The Artist


The Artist è un film che mi ha affascinato da subito: in bianco e nero, quasi totalmente muto, ambientato nei ruggenti anni '20, è naturale che mi attraesse come una calamita. Tuttavia non siamo riusciti a vederlo al cinema per una cosa o per l'altra (troppo impegnati, troppo stanchi, troppi film belli in uscita) e avevo pensato di averlo perso per sempre (o almeno, fino a quando Sky si sarebbe deciso a mandarlo in onda); il Premio Sergio Amidei, che si svolge a Gorizia ogni anno ed è un festival del cinema internazionale, ci è giunto in aiuto proiettando il film gratuitamente nella stupenda cornice del giardino di Villa Coronini. Ovvio che non potevamo farci scappare anche questa occasione!

La "sala" era affollata, l'età media era forse 40 anni, la temperatura era perfetta e il tramonto ha decretato l'inizio del film. E tutti siamo rimasti a bocca aperta.
Il film ha ripreso perfettamente l'atmosfera dell'epoca, quel gioioso mutismo che si può ancora oggi assaporare guardando un vecchio film, dandole nuova vita e nuova energia. Tutto il film è stato accompagnato da musiche originali di film dell'epoca, per supplire ai mancanti dialoghi, e le uniche scene in cui la colonna sonora non era presente erano o momenti di grande tensione o le uniche due scene in cui si potevano effettivamente sentire i rumori e le voci dei personaggi, come siamo stati abituati a fare. 
L'effetto di queste due scene, almeno su di me, è stato sconvolgente. Come uno spettatore dell'epoca, attonito di fronte ai primi "talkies", film parlati, sono rimasta incredula nel sentire gli attori prendere vita nelle loro parole e nei loro rumori naturali. E penso che questo sia stato il vero punto di forza del film, se si esclude naturalmente una trama molto ben strutturata, degli attori fantastici e un'intatta sebbene rarefatta atmosfera declinata in tutti i toni del grigio: il fatto di potersi identificare nel pubblico dell'epoca e capire la portata di una tale rivoluzione.
Ovviamente non possiamo che raccomandarvi caldamente il film: guardatelo, apprezzatelo, e rendetevi conto che è pura arte. Punto.

sabato, agosto 4

La cena del 22-vegan!

Come forse sapete noi ci teniamo alle date. Festeggiamo sempre anniversari e altre date importanti (come, per esempio, quella del nostro primo bacio) e spesso, quando riusciamo, cerchiamo di festeggiare anche i mesiversari! Ogni 22 del mese, quindi, si fa un pochino di festa: una serata assieme, un bacio, ma anche un regalino o una cenetta, in ogni caso facciamo quanto possibile per auto-celebrarci :)
Il 22 di luglio Moreno mi ha stupito con una cenetta deliziosa...tutta vegana!
Forse vi ricordate infatti delle intolleranze di Moreno...beh, da quel momento cucinare non è stato più lo stesso, ovviamente, e abbiamo dovuto ripiegare su cucine "alternative" come, appunto, quella vegana.
I vegani, per chi non lo sapesse, sono degli "estremisti" vegetariani: non mangiano nulla derivato dagli animali, e ciò include ovviamente (a parte la carne) le uova e i latticini. Perfetto per Moreno che, sebbene possa mangiare uova o carne, non può toccare il latte e i suoi derivati!
(P.s: L'idea di fondo è stata: se imparo a cucinare togliendo così tanti ingredienti, poi non sentirò nemmeno la mancanza dei pochi che non posso usare!! N.d.M)
D'obbligo è stato l'acquisto di un libricino che finora non ha mai deluso: Simone Salvini, Cucina vegana, edizioni Mondadori. I piatti che vedrete in questo post (e probabilmente anche in molti prossimi) sono proprio tratti da lì.
Voi che ne pensate della cucina vegana e della scelta di vita che essa comporta? Io sono stata vegetariana per diversi anni, ma non sono mai giunta a una scelta così estrema (togliere uova e formaggio per me è estremo, esatto). Nonostante ciò adoro la cucina vegetariana e vegana e ogni tanto mi piace "tornare alle origini", anche se negli anni ho cambiato "idea" e sono diventata onnivora. Moreno, invece, non ha mai rinunciato alla carne...lui è un onnivoro convinto da sempre ;)

Come primo, verdure risottate mantecate con crema di sesamo e yogurt di soia al naturale (lo yogurt di soia solo per la sottoscritta, purtroppo, dato che Moreno è intollerante anche a questo legume). Un primo delizioso, dove il gusto di ogni verdura era esaltato dalla crema di sesamo. Ottimo!
Il secondo: il cuore croccante dell'avocado. Se devo dire la verità, la pietanza che mi è piaciuta di più in tutta la serata è questa. Non solo adoro il sapore e la consistenza dell'avocado, così pastoso e morbido, ma il "cuore", ovvero l'altra metà dell'avocado mescolata a olive, pomodorini secchi, sedano, carota e ricoperto di mandorle tostate, era davvero gustoso. Avrei voluto il bis!
Per finire in bellezza, quindi, il dolce, finta banana di cocco con salsa di vera banana allo zafferano. Quando Moreno mi ha posto il piatto davanti al naso non capivo. Come, tutto qui? Una banana con un po' di salsina gialla? Devo dire che ho avuto una bella sorpresa quando ho tagliato la banana e scoperto che in realtà si trattava di budino al latte di cocco! :) Ingannando i sensi questo dolce ha chiuso la cena in modo perfetto.

Prima di lasciarvi volevo anche inserire qui altre foto della giornata, e in particolare di una camminata che abbiamo fatto con Giulio, il cagnone di Moreno, nella campagna che circonda il nostro paesetto. Il sole bruciava e il caldo si faceva sentire ma è stata una camminata deliziosa e ci siamo divertiti un mondo a vedere Giulio che si tuffava nei campi coltivati (ahi ahi se ci scoprivano i contadini...!!).
A presto!
Giulia
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